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PASQUASIA, INTERVISTA ON. UGO GRIMALDI
Ex Assessore alla Regione Siciliana
Angelo Severino

Intervista del 16 marzo 2001 all'On. Ugo Grimaldi
di Angelo Severino

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Ugo Maria Grimaldi, 58 anni, geometra e direttore Uma. Già deputato al parlamento siciliano eletto nella lista di Forza Italia, collegio di Enna, con 6.221 voti di preferenza su 15.687 di lista (percentuale 39,65). Già assessore regionale del 50° Governo, preposto all’Assessorato territorio e ambiente. Oggi deputato alla Camera per la Casa delle Libertà eletto il 13 maggio nel collegio uninominale n.7 di Enna con 32.232 voti (44.2%).

- On. Grimaldi, Lei nel '97 era Assessore al Territorio e Ambiente alla Regione Siciliana. Può confermare o smentire se all'interno della miniera dimessa di Pasquasia sono depositate scorie nucleari radioattive?

«Le dico subito che non sta certamente a me affermare se a Pasquasia ci siano le scorie. Vi è l'Autorità Giudiziaria che sta svolgendo un lavoro come si deve in collaborazione con la Guardia di Finanza di Caltanissetta per fare chiarezza, mi auguro definitivamente, su questo grosso rischio che stanno correndo le popolazioni dell'ennese e del nisseno. Nel 1997 ebbi a dichiarare la mia grande preoccupazione perché su un'indagine che era stata condotta dall'oncologo Cammarata su casi di leucemia e tumori, si era verificato un certo preoccupante loro incremento. Allora, abbiamo iniziato ad occuparci della miniera di Pasquasia e non solo della miniera di Pasquasia; ebbi a denunziare che l'intera Sicilia rischiava di essere trasformata in una pattumiera dell'Europa. Ho denunziato la presenza di amianto in tutto il territorio provinciale, nelle cave abbandonate ed in altri siti. Ricordo che fu aperta un'indagine, la quale indagine però non portò assolutamente a chiarire dubbi e perplessità, e soprattutto le preoccupazioni della popolazione ennese. Fui addirittura considerato una persona che voleva creare inutile allarmismo. Ma l'allarmismo non ero io a crearlo, ma erano i dati preoccupanti di mortalità per tumori in una provincia, in una città come Enna dove, non essendoci industrie o motivi d'inquinamento particolare rispetto alle altre province o territori d'Italia, questi erano dati molto ma molto preoccupanti».

- Il Suo Assessorato come ha gestito, dunque, questa complessa faccenda collegata alla presunta presenza di scorie tossiche all'interno della miniera?

«Io tentai, allora, con tutte le mie forze di fare luce su questo fatto ma, obiettivamente debbo dirlo, agii quasi da solo. Lo dichiarai a quell'epoca e continuo a sostenerlo anche adesso: non mi sono trovato accanto le istituzioni e le forze politiche. La cosa mi preoccupò moltissimo a tal punto che quando fui ascoltato dalla Procura di Caltanissetta ebbi a dichiarare, ricordo bene, la mia grande preoccupazione nel sentirmi isolato nel portare avanti questa battaglia che non era una battaglia politica ma era una battaglia di un uomo responsabile, il quale aveva un ruolo importante nella Regione Siciliana con il mandato che mi era stato conferito dal Presidente della Regione. Mi ricordo bene che allora venne a trovarmi da Roma il Generale Comandante del NOE, il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri, il quale mi confermò che anche lui era convinto che Pasquasia contenesse nel suo interno delle scorie radioattive. L'ecomafia in quel tempo era protagonista in tutto il territorio italiano e principalmente in quello siciliano. Sono sicuro che quando il Procuratore generale antimafia Vigna ebbe a sostenere in televisione che la dichiarazione del pentito Leonardo Messina su Pasquasia era una dichiarazione attendibile, avvalorava la mia ipotesi, la tesi che avevo sostenuto. Ma poi su tutto questo è calato il silenzio più assoluto».

- On. Grimaldi, Lei ha parlato di ecomafia e ha fatto riferimento al pentito Leonardo Messina...

«Non ho fatto riferimento io, ma lo ha fatto il procuratore Vigna».

- Da quanto risulta da quelle confessioni, il Messina avrebbe parlato di un probabile coinvolgimento dei servizi segreti nell'affare Pasquasia e che negli anni '80 agenti del SISDI avrebbero contattato l'allora amministrazione comunale per richiedere un'autorizzazione a seppellire in quella miniera materiale militare. Ecomafia, va bene; ma non ci troviamo, probabilmente, anche di fronte ad un possibile coinvolgimento delle stesse istituzioni? Quindi, c'era e c'è chi in Italia forse sapeva e sa?

«Io non me la sento di entrare nel merito della questione anche se certamente allora, oltre allo stesso stato italiano, anche altri stati europei avevano urgente necessità a trovare dei siti idonei per collocare le loro scorie. Poiché altri siti in Europa erano già esauriti, e non era quindi più possibile trasportare e seppellire le scorie, si scelse la miniera di Pasquasia come la più idonea allo scopo. Ma la cosa grave, veda, è che troppe cose coincidono. Una miniera che poteva dare ancora tanto lavoro per molti anni, per decenni, fu inspiegabilmente chiusa ed il fatto è gravissimo. Ci sono due posizioni. C'è un'opinione che sostiene che la miniera di Pasquasia poteva ancora produrre solo per qualche anno ed un'opinione, sempre tecnica, che afferma invece che per decenni la miniera poteva ancora essere sfruttata. Questa miniera improvvisamente però fu chiusa e non si capisce, a tutt'oggi, perché non si possa più riaprire. Tutto questo certamente ci fa pensare che c'erano diversi interessi».

- Lei, On. Grimaldi, nel '97 si trovò al centro di uno spiacevole episodio tanto che se ne discusse durante una seduta della Commissione Parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della Mafia. L'On. Miccichè ebbe in quell'udienza a sostenere che Lei aveva tentato personalmente d'entrare nella miniera di Pasquasia, oramai chiusa e in completo stato d'abbandono, per costatare cosa stava accadendo ma che Le fu fisicamente vietato.

«Quando cercai di entrare a Pasquasia con dei tecnici, con degli esperti del mio assessorato, ebbi grande difficoltà ad accedervi, perché non volevano che entrasse la televisione. Non volevano nel modo più assoluto che si vedessero i pozzi. Quando poi sono riuscito ad entrare all'interno della miniera, la cosa più strana che vidi era che uno di quei pozzi, che loro chiamavano bocche d'aria o sfiatatoi enormi e profondi di diametro più di 15 metri, era stato riempito con materiale che di sicuro era stato trasportato all'interno della miniera per chiudere, per tappare in modo definitivo quella bocca. E non si tratta di materiale buttato dentro casualmente come può verificarsi in una miniera temporaneamente chiusa, come quando qualcuno che vede una pietra e che la butta dentro. Qui si tratta di TIR carichi di materiale che poi hanno buttato dentro appositamente per seppellire e nascondere un qualcosa».

- A proposito di TIR. Se materiale radioattivo è stato scaricato nella miniera, sicuramente sono stati utilizzati dei camion speciali e, in ogni caso, sotto una stretta sorveglianza. È possibile che nessuno li abbia mai visto circolare nelle strade della Sicilia o raggiungere ed entrare a Pasquasia? È possibile che nessuno abbia saputo niente o visto mai nulla? I misteri pasquasiaci sembrano a questo punto essere veramente indecifrabili.

«Qualcuno avrà certamente visto e quindi ci sono senz'altro grandi responsabilità. Abbiamo fatto anche degli accertamenti ed in superficie si è riscontrata la presenza di radioattività. Però, allora, questa cosa fu chiusa, fu accantonata. Adesso la Procura della Repubblica di Caltanissetta e la Guardia di Finanza di Caltanissetta oramai da mesi portano avanti un'indagine su Pasquasia. Questo certamente ci preoccupa e nello stesso tempo ci rende orgogliosi perché finalmente qualcosa di serio si sta movendo. La GdF vigila su questa miniera 24 ore, notte e giorno, per evitare che qualcuno possa entrare o possa creare altri ulteriori danni all'ambiente. La presenza delle Fiamme Gialle e l'indagine che la Procura sta conducendo con grande serietà e con grande impegno, fa presupporre che, in effetti, ci siano grandi responsabilità sulle quali bisogna far subito chiarezza. Perché, vede, tutto nella vita può essere ammesso, eccetto che giocare con la vita della gente. Su questa cosa credo che la classe politica ed anche tutti i cittadini debbano essere molti vigili, molto attenti. Siamo fiduciosi e in attesa di scoprire il danno enorme che con tanta semplicità, da parte di qualcuno, si è commesso nel passato».

- Solo quando si avrà l'assoluta certezza della presenza di contenitori nucleari all'interno della miniera, si potrà allora iniziare a pensare di bonificarla. Ma come si potrebbe procedere ad una sua bonifica?

«In Europa, quando seppelliscono fusti contenenti le scorie nucleari, gli buttano poi sopra il sale per evitare che possano eventualmente creare danni. Ma io sono convinto che, nel tempo, logorandosi la lamiera di questi bidoni, le scorie possano contaminare le falde acquifere e quindi causare grosse preoccupazioni. Per riaprire Pasquasia bisogna innanzitutto capire qual è il danno che è stato fatto e cosa realmente ci sia nella miniera. L'ENEA aveva creato un bunker sotterraneo per fare degli esperimenti e si vorrebbe ora addebitare la presenza di questa radioattività proprio a quegli esperimenti che aveva allora fatto. Come bisognerebbe bonificare Pasquasia questo sinceramente non lo so, ma bonificare Pasquasia significherebbe ridare poi lavoro a centinaia di persone ancora per molti anni e questo è l'obiettivo finale. Prima però bisognerebbe fare chiarezza, intervenire energicamente e punire i responsabili per poi passare alla fase che potrebbe essere lo sfruttamento dei sali».

- Ma Lei sa benissimo, On. Grimaldi, che della miniera non resta quasi più nulla. I pozzi sono otturati e tutti gli impianti oramai sono fuori uso. In queste condizioni, Pasquasia come potrebbe mai riaprire?

«Ci sono grandi responsabilità, perché lì c'erano macchine efficientissime. C'era l'obbligo, dopo la chiusura, di occuparsi della manutenzione delle macchine perché da un momento all'altro la miniera doveva essere riaperta. La verità è che questa miniera è servita, prima, a dare lavoro e occupazione a molte famiglie e, poi, è servita a fare arricchire qualcuno che gestiva la miniera».

- Se involucri con sostanze radioattive furono effettivamente seppelliti a Pasquasia, magari sotto sollecitazione di qualche stato estero come, ad esempio, la Francia che si trovò nella necessità di smaltire le proprie scorie nucleari, adesso saranno in qualche posto che magari sarà molto difficile da scoprire e da raggiungere. Ora, per la bonifica, occorre sapere dove esattamente i contenitori sono interrati. L'interno di Pasquasia è vastissimo. Non pensa, Lei, On. Grimaldi, che il posto ideale per saperlo possa trovarsi magari in qualche segreto archivio sotterraneo dei servizi di sicurezza a Roma?

«La strumentazione che oggi abbiamo a disposizione può consentirci di arrivare molto vicino a dove sono seppellite queste scorie perché la presenza delle radioattività viene segnalata».

- Una volta segnalata la presenza di radioattività, nasce però il vero problema che sarà quello di entrare nella miniera, perché il suo stato d'abbandono... con i pozzi chiusi...

«Non essendoci stata più volontariamente, mi auguro di no, ma penso di sì, la giusta manutenzione, adesso non è più facile entrare nella miniera perché sarebbe molto pericoloso. E tutto questo, penso, possa collegarsi con tutto ciò che, eventualmente, secondo le mie previsioni, si è realizzato nel passato. Il non curarsi più dell'ordinaria manutenzione serviva proprio per evitare che un giorno si potesse entrare dentro e capire quello che realmente era successo. Io sono convinto che la verità, alla fine, salterà fuori perché ho visto il grande impegno che la Guardia di Finanza sta mettendo per fare chiarezza. Credo che si arriverà alla verità. Il problema serio è che intanto bisognerebbe cominciare a pensare come eventualmente potere bonificare, ma non soltanto dalle scorie. Come in tutte le cave in disuso, anche Pasquasia è stata rifugio di altri materiali pericolosi, tossici come l'amianto. Tempo fa ho avuto modo di denunciare la presenza d'amianto in vetture ferroviarie abbandonate nella stazione di Dittaino, vicino ad Enna, ed anche in quell'occasione fui quasi criminalizzato. Adesso, finalmente, si sono tutti resi conto che c'è. Possono considerarci, noi della provincia di Enna, come la gente più brava e più buona d'Italia e della Sicilia, possono farci mancare magari il lavoro, ma non possono assolutamente tenerci con il pericolo sulla testa, non possono assolutamente farci morire».

- Ad Enna si muore anche in modo anomalo e ci sono parecchie morti sospette. Il pericolo, come Lei afferma, incombe realmente sulla testa, anzi sulla salute, degli ennesi. L'alta concentrazione di antenne e ripetitori telefonici - radio - televisivi nel quartiere di Montesalvo, ad esempio, sta causando una non poca preoccupazione. La zona è stata dichiarata altamente a rischio e il quartiere è stato incluso recentemente fra i 152 siti italiani responsabili di produrre elettrosmog. La Procura della Repubblica di Enna e il Sostituto dott. Salvucci, collaborato dagli uomini della Guardia di Finanza di Enna, dal 1999 stanno svolgendo indagini a riguardo, anche per appurare se vi siano state e vi sono delle responsabilità. E il Sindaco Prof. Ardica ha deliberato recentemente che le antenne da Montesalvo debbano essere o spostate in altri siti lontano dalle abitazioni o verranno oscurate.

«Anche per questo provvedimento di Ardica, fatto nell'interesse proprio della collettività, non abbiamo visto, ancora una volta, presenti gli ambientalisti e le istituzioni. Allora, penso che ad Enna abbiamo oramai deciso che, per forza, dobbiamo accorciare la nostra vita. Io invece dico che bisogna lottare per la nostra vita, per la nostra sopravvivenza, per garantirci di poter arrivare ad una certa età senza malattie e senza grossi problemi di salute. Questo provvedimento molto coraggioso del Sindaco Ardica è stato sottovalutato, se non addirittura ostacolato».

- Ma il dott. Salvucci ci ha recentemente dichiarato che l'ordinanza del Sindaco, quella di fare oscurare le antenne, è stata magnifica e che ammira l'On. Ardica per quello che ha fatto e per come sta gestendo la situazione.

«Alla Magistratura bisogna rivolgere un vivo ringraziamento per quanto sta facendo e perché ha dimostrato grande sensibilità per il problema dell'ambiente. È, questo, un problema che dobbiamo tutti, dal semplice cittadino alla classe politica, dalla Magistratura alle forze di Polizia, cominciare ad attenzionare al massimo, perché in un ambiente ammalato, non c'è dubbio, stiamo tutti male. In un ambiente sano, invece, possiamo cominciare finalmente a sperare che i nostri figli possano vivere una vita diversa. La Procura della Repubblica sta lavorando molto bene. Desidererei che anche gli ambientalisti, i quali fanno alle volte delle battaglie per loro importanti, serie, interessanti come, per esempio, quelle per l'Autodromo di Pergusa, riserva o non riserva, ma poi quando si tratta di grandi problemi come le antenne della zona Montesalvo, la miniera di Pasquasia, l'amianto buttato ovunque, chiudono simpaticamente gli occhi. Invece, apriamoli gli occhi sulle cose più serie. L'Autodromo di Pergusa deve continuare ad esistere perché non solo fa parte della storia della Sicilia ma perché è nato, non dobbiamo dimenticarlo, prima della riserva stessa. Sulla riserva tutti gli occhi sono puntati, perché forse ci sono altri interessi nello spostare l'autodromo da Pergusa».

- On. Grimaldi, voglio però ricordarLe che durante l'udienza della Commissione Parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della Mafia, di cui prima si è parlato e nella quale si discusse delle probabili scorie di Pasquasia, il dott. Realacci, presidente di Legambiente, ebbe anche a difenderLa.

«Sì. Sì. Legambiente. Io le dico subito che all'inizio mi sono trovato vicino solamente gli amici di Legambiente. Tutte le altre associazioni rimasero completamente in silenzio. Legambiente mi fu obiettivamente all'inizio vicino. Poi però anche Legambiente ha dimenticato questo grosso problema della nostra città e della nostra provincia».

- Desidero ringraziarLa per quello che ci ha detto. È stato molto chiaro sulle Sue posizioni come uomo politico. In conclusione, voglio farLe la stessa domanda iniziale rivolta, però, al semplice cittadino Ugo Grimaldi: ci sono o non ci sono le scorie nucleari radioattive a Pasquasia?

«Da semplice cittadino, dico che sono preoccupato e che sono convinto che stanno lì e che ci sia pericolo. Da politico, invece, vorrei non affermarlo perché qualcun altro politico potrebbe anche strumentalizzare la mia dichiarazione. Da semplice cittadino, ne sono convinto e sono per questo preoccupato, molto preoccupato».



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Articolo inserito sabato 26 maggio 2001 alle 18.30
I commenti a quest'articolo (16)
10/07/2007 15:47:11 - Egil
Salve, vi ringrazio il servizio svoltomi ponendomi a conoscenza di questa problematica; sono di Nicosia ed anche qui c'è un certo allarmismo legato al diffondersi di malattie legate alla radioattività; penso sia necessario intervenire ed indirizzare la cittadinza coinvolta e quella potenzialmente coinvolgibile nel tempo (a causa di espansione ed allargamento del territorio coinvolto nella problematica) verso una contestazione cercando di sfruttare l'apporto mediatico e soprattutto INTERNET.
01/11/2007 20:28:50 - Un siciliano che si amareggia per la propria terra
salve grazie per l'aricolo e per le notizie che ci date. Io sono di Leonforte (25km da enna) e per lavoro passo spesso per la statale davanti a pasquasia e sono terrorizzato da quello che ci può essere laggiù. Io sono convinto che nella miniera esistano veramente le scorie radioattive perchè se no come si spiega il tasso di tumori così alto in provincia di enna? Non abbiamo ne grosse industrie ne grossi stabilimenti a cui si possano associare delle responsabilità. Negli ultimi anni i casi di tumore e cancro sono diventati allarmantissimi, specie tra i giovani. Purtroppo la nostra è un provincia dimenticata da tutti, manca il lavoro e la disoccupazione è alle stelle; chi lavora è sfruttato e sottopagato e accetta questa condizioni solo per garantirsi un minimo di occupazione. Da noi si vive molto di assistenzialismo e purtroppo la colpa nella maggior parte dei casi è di quei gran signori seduti a Roma e nelle varie sedi regionali e provinciali. Se in passato c'è stato qualcuno che ha voluto cambiare le regole della nostra splendida terra, purtroppo ora non c'è più perchè qui chi parla troppo, spesso poi non parla più!!p Purtroppo la nostra splendida sicilia è vista dai signorotti del governo solo come terra di sole e di vacanze, per posti come Taormina, Siracusa, ecc...Ma quando c'è da fare qualcosa per noi nessuno si fa avanti, non è un caso se molte persone scappano letteralmente al nord in cerca di migliori qualità di vita. Grazie
04/11/2007 16:06:46 - Uno che non ci sta!!!!
Qualcosa cambierà presto....enna non può morire!...Sveglieremo l'attenzione nazionale....e vedremo chi l'avrà vinta....
12/11/2007 13:40:25 - cittadino
l'avra' vinta sempre la nostra MAFIOSITA', carissimo concittadino; perchè noi le cose non li vogliamo vedere.
19/03/2008 14:31:06 - Billy
Nessuno si ricorda del Dott. Cammarata?? E il Registro tumori dov'è??
19/03/2008 18:28:27 - Dott. Cammarata
Sull'ultimo numero del periodico L'ORA SICILIANA, speciale su Pasquasia, si è parlato del dott. Cammarata.
05/08/2008 09:58:54 - MACRY
DIFFONDIAMO PIU CHE POSSIAMO QUESTE TERRIBILI VERITA' SOPRATTUTTO NOI GIOVANI ABBIAMO IL DIRITTO DI SAPERE
05/08/2008 17:10:07 - in sede di rifiuto (altrimenti dove)
ma scusate! è logico che le scorie debbano essere 'stoccate' nei posti peggiori del paese!! dobbiamo sepellirle nel lido di venezia? o preferite roma, o meglio ancora milano, la capitale economica d'italia! daltronde la sicilia oltre a ospitare i rifiuti li produce anche (vd i rifiuti politici, sociali, delinquenziali, ecc.).
05/08/2008 17:48:02 - I SOLITI MERIDIONALI SETTENDRIONALI
AL SOLITO I MERIDIONALI CHE VANNO AL NORD OSNO SEMPRE I PEGGIORE, APPENA LOLTREPASSANO LO STRETTO SUBITO A BUTTARE FANGO ALLA SICILIA! CHE VI HA GENERATI1 VERGONA! L ASICILIA HA BISOGNO DI IDEE E DI VERITà NON DI MENZOGNE E DI GENTE CHE GLI VOLTA LE SPALLE. VIVA LA SICILIA LIVERA DALLE SCORIE DI OGNI TIPO!"
05/08/2008 20:17:38 - per I SOLITI MERIDIONALI SETTENDRIONALI
Concordo totalmente con il concetto che "esprimi" nel tuo commento, lo giuro. Ma, senza offesa, ma come minchia scrivi????? ma che sei, turco? Ma alle elementari che? Non pervenuto?
05/08/2008 20:18:44 - per in sede di rifiuto (altrimenti dove)
tu invece sei solo un povero coglioncello qualsiasi, i teste di minchia come te si sprecano, purtroppo, in questo momento in Italia... Uno dei tanti, insomma...
06/08/2008 14:44:00 - PER per I SOLITI MERIDIONALI SETTENDRIONALI
O SOLO LA TERZA MA QUANDO NON ERI ANCOERA NATO QUANDO ANNO PARLATO LA PRIMA VOLTA DELLE SCORIE A PASQUASIA IO PRESIDAVO I CANCELLI E QUASI TUTTI FAVCEVANO FINTA DI NENTIE IO CERO E TUTTI SE NE FOTTONO E IO SCRIVO ANCHE SE NON SONO BRAVO IN QUESTO . DINUOVO VIVA LA SICILIA LIBERA DA TUTTI I POLITICI MALFATTORI E ARRUBBA PANI A TRADIMENTO CHE LI VOTIAMO SPARTI. COSIMO
06/08/2008 16:20:25 - x per in sede di rifiuto (altrimenti dove)
purtroppo chi semina male raccoglie malissimo! in sicilia NON mi pare si sia seminato bene, o mi sbaglio? a cosa serve agitarsi sulla questione scorie quando nessuno - o quasi - degli abitanti il territorio soprastante la 'sepoltura' gliene frega niente delle scorie (i risultati si vedono anche guardando gli ultimi esiti elettorali). aggiungo che si sta tranquillamente riparlando di nucleare e nessuno continua a fare una piega, ecco il seminare male. semmai io semino zizzania! ma è nulla in confronto. pacem, summum bonum dei, in plurimis operibus suis fusius pertractat augustinus, cuius verba peropportune sonant praesertim diebus nostris tam aerumnosis, cum pax ipsa, pro dolor, a multis neglegitur, turbatur, immo vero excluditur. nam tam instabilis nobis ipsa apparet, ut corda nostra saepe magno afficiantur dolore
13/08/2008 15:00:05 - munnizza fiamme e diossina a 1000 metri
Enna munnizza e fiamme come all'inferno! Quante anime dannate che circolano tra i sacchi di spazzatura e le fiamme degli incendi boschivi! Ma cosa hanno fatto per essere condannati a questo sfacelo?! Forse hanno votato male, o forse non hanno pagato la tassa dei rifiuti, o fosse stanno aspettando Berluscone che arriva con la ramazza a libetarli dalla munnizza, dalle fiamme e dalle scorie!
02/10/2008 22:33:07 - Travagghiaturi Sicilianu
SICILIA indipendente. Finiamola con il colonialismo italoamericano che ci rende schiavi da decenni, ci obbliga a lasciare la nostra terra, per andare a servire come schiavi gli stessi bastardi che la insudiciano e la feriscono, Impunemente. Uniamoci, creiamo quella coesione sociale che manca alla SICILIA mettiamo fine al nostro deleterio comportamento " ognunu ppi cazzi nostri " Seguiamo l'esempio dei nostri antenati che si sono ribellati contro l'invasore francese nel 1282, seguiamo il vespro, seguiamo l'esempio del nostro martire Antonio Canepa, UNIAMOCI CONTRO L INVASORE. SICILIA INDIPENDENTE , SICILIA LIBERA.
02/06/2009 08:50:36 - frmk
il nucleare non serve per dare energia ma per trasformare l'europa ed il nord-africa oggetto di sottomissione a pochi individui poco sani di mente . il problema del buco dell'ozono è risolvibile se l'europa si decide di dare aiuto al nordafrica nella realizzazione con piante adatte esempio agave yatropha arachide ecc... alla produzione di biocarburanti e pannellli solari . abbiamo ben 8 milioni di km2 da sfruttare dando lavoro a tanti cosi da evitare l'esodo di immigrazione in europa credo che l'europa con tutti i soldi che spenderebbe tra nucleare immigrazione e trasporto di scorie radiattive dovrebbe rivedere la sua poltica avventurista , non dimetichiamo se si coltivasse il deserto a causa delle piante il clima sarebbe piu mite .