EnnaOnLine - ENNA, EVADEVANO IL FISCO IMPORTANDO AUTO

ENNA, EVADEVANO IL FISCO IMPORTANDO AUTO
Tre persone sono finite in carcere e una è latitante all'estero
Angelo Severino

Enna, 2 apr. - La Guardia di finanza di Enna ha scoperto un'ingente truffa ai danni dello Stato e ha denunciato sette persone, di cui quattro raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere. Sono finite in manette Santo Sotera, 54 anni, di Troina, Giovanni Fraschilla, 41 anni, di Catania, e Salvatore Ruberto, 39 anni, originario di Troina ma residente a Milano. Una quarta persona residente a Mazzarino (Caltanissetta), titolare di due autosaloni, è latitante ed è ricercata dalla Interpol, poiché al momento dell'arresto si sarebbe trovata all'estero per lavoro.

da sinistra: Santo Sotera e Giovanni Fraschilla

Le Fiamme gialle del Nucleo provinciale della polizia tributaria di Enna, dirette dal capitano Pietro Milazzo, attraverso l'operazione denominata "Black cars" ha permesso di fare emergere una frode fiscale che al momento si aggira intorno ai 3 milioni di euro, ma che tenderebbe ulteriormente ad aumentare nel proseguo delle indagini.

Il reato contestato è legato all'evasione dell'Iva intercomunitaria e interessa il settore dell'importazione e vendita di autovetture usate che, con un ingegnoso sistema di frode ideato a Milano dal commercialista Ruberto, permetteva alla "Automercato srl" di Troina e a Fraschilla nonché al titolare dei due autosaloni di Mazzarino, di introdurre e immatricolare in Italia auto emettendo fatture per operazioni inesistenti attraverso una società fittizia, la cosiddetta "cartiera".

La Guardia di Finanza del comando provinciale di Enna fin dal 2001 si era insospettita del fatto che nell'Ennese fossero immatricolate una gran quantità di autovetture di grossa cilindrata provenienti principalmente dalla Francia e Belgio. Le Fiamme gialle, coordinate dalla Procura della Repubblica di Nicosia, hanno in questi giorni concluso l'indagine iniziata a ottobre dello scorso anno e hanno denunciato all'autorità giudiziaria le sette persone ritenute, a vario titolo, responsabili del reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello Stato, evasione fiscale, falso in atto pubblico e privato nonché del reato di sostituzione di persona.

Le indagini hanno, infatti, accertato che, mediante l'utilizzo di documenti personali risultati rubati, gli indagati costituirono la società "cartiera" intestata a una persona completamente inconsapevole di quanto stava accadendo. In un secondo tempo, la stessa società è stata poi "venduta" alle figlie di uno dei quattro arrestati e che, per questo motivo, sono state ora denunciate. L'associazione si sarebbe avvalsa altresì di un notaio che, grazie alla propria funzione, attestava e provvedeva a fare registrare i vari documenti necessari per la vendita delle auto.

«L'attività investigativa è stata resa particolarmente difficoltosa - ha ammesso il ten. col Raffaele Visconte, comandante provinciale della Guardia di finanza di Enna - dalla circostanza che le persone indagate hanno provveduto alla distruzione e all'occultamento delle scritture e dei relativi documenti contabili nonché dal sistematico utilizzo di documenti in tutto o in parte falsi, tra cui le autocertificazioni sostitutive di atto notorio, nelle quali si attestava falsamente l'avvenuto adempimento degli obblighi fiscali». Mentre proseguono le indagini per accertare eventuali responsabilità di altre persone, sono stati posti i sigilli ai quattro autosaloni e sequestrate circa duecento auto pronte per essere messe in circolazione o ancora targate estere.

Angelo Severino

Articolo inserito venerdì 2 aprile 2004 alle 21.43

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