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INIZIA DA ENNA LA VERA RIVOLUZIONE CULTURALE SICILIANA
E se da Enna, l'Hombelicus Siciliae, iniziasse la vera Rivoluzione Culturale siciliana?
Agelo Severino

INIZIA DA ENNA LA VERA RIVOLUZIONE CULTURALE SICILIANA
E se da Enna, l'Hombelicus Siciliae, iniziasse la vera Rivoluzione Culturale siciliana?


Enna, 26 ottobre 2007
- Come purtroppo tante altre città della Sicilia, anche Enna non ha ancora dedicato alcuna via o piazza ai martiri e ai protagonisti della lotta per l’Indipendenza della Sicilia. Si tratta di una omissione imperdonabile per una città al centro della Sicilia, come solamente Enna è.

Enna non è soltanto l’Hombelicus Siciliae in senso geografico e geometrico. Henna, infatti, anche a prescindere dalla ricorrente miopia e dalla inefficienza della classe politica e dei partiti dominanti (siano essi di destra, di sinistra o di centro), dovrà iniziare un percorso di rinnovamento che la porti a diventare a pieno titolo anche il CUORE pulsante e la MENTE pensante della Sicilia che non si rassegna e che vuole risorgere.

Come spesso le è capitato di fare nei millenni che ci hanno preceduto, la nostra città ha quindi il dovere e il diritto di essere all’avanguardia di tutte le iniziative culturali e politiche che mirano a recuperare quella "memoria" storica, senza la quale il Popolo Siciliano non avrà mai piena consapevolezza di sé e dei propri problemi. Senza la quale non si può comprendere il presente e guardare con lungimiranza al futuro.

Cominciare da una "Rivoluzione Culturale" non farà certamente male.

Nella ricorrenza dell’anniversario della nascita di Antonio Canepa (nato, appunto, il 25 ottobre del 1908), che era stato docente dell’Università di Catania e che, con lo pseudonimo di "Mario Turri", era stato soprattutto il primo Comandante dell’EVIS (Esercito Volontario per l’Indipendenza della Sicilia) e che fu ucciso a Randazzo il 17 giugno del 1945, ci sembra che formulare questa proposta sia opportuno e doveroso.

E, ci permettiamo di dire, che è doveroso non solo nei confronti di Canepa, ma anche nei confronti degli altri ragazzi Siciliani che erano con lui e di quelli che non erano lì, a Randazzo, in contrada Murazzu Ruttu, ma che sacrificarono la loro giovane esistenza e morirono per la Patria Siciliana nello stesso periodo, magari in luoghi lontani e in circostanze diverse, ma con gli stessi nobili ideali.

La toponomastica cittadina dovrebbe ricordare anche Andrea Finocchiaro Aprile, il grande statista che dedicò la sua vita alla Causa Siciliana . E con lui bisognerà onorare Concetto Gallo, che fu il secondo comandante dell’EVIS, Attilio Castrogiovanni, Antonino Varvaro e tanti altri Sici-liani illustri che diedero contenuti, prospettive e concretezza a quello Statuto Speciale di Autono-mia ancora oggi valido e attuale. Ma che, guarda caso, non fu mai applicato integralmente, anzi fu mutilato e tradito, con la complicità di tanti Giuda a tempo pieno. Tradito e anche calpestato. Così come oggi sono calpestati questo e altri Diritti Costituzionali del Popolo Siciliano, della Nazione Siciliana.

Enna, 26 ottobre 2007

ANGELO SEVERINO
Componente della Segreteria nazionale Fronte Nazionale Siciliano “Sicilia Indipendente”



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Articolo inserito venerdì 26 ottobre 2007 alle 10.24
I commenti a quest'articolo (4)
23/01/2008 14:16:51 - Carmelo Parrinelli
In primis vorrei ringraziare il signor Severino per gli articole che ogni giorno leggo ocn tanto interesse. Posso affermare con assoluta certezza che siamo molto simili nel pensiero e nell'amore per la nostra terra. Sono l'autore di una petizione su Firmiamo.it che raccoglie firme per eliminare i nomi di Garibaldi, Lombroso, Bixio, i Savoia etc...etc.. dai paesi siciliani. Quello che ci è stato fatto durante il Risorgimento è un crimine assurdo; un insulto verso il nostro fiero popolo di Sicilia. Non capisco come in paesi, direttamente colpiti dall'emigrazione (fenomeno inesistente fino al 1860) e dalla repressione sabauda, ci siano vie e piazze intitolate a questi assassini. Perchè non sostituire quei nomi con quelli delle vittime della lotta per l'indipendenza della Sicilia, contro la mafia e le invasioni? Qualcuno mi dice che dovrei essere riconoscente a questa gente perchè oggi sono un italiano ma io, com'è normale, non riconosco alcun merito ai signorotti indebitati che più di un secolo fa ci ridussero a schiavi del sistema savoiardo. Sono repubblicano, questo sì, ma mai sarò riconoscente a chi ci ha distrutti politicamente ed economicamente. ViA GARIBALDI E I SUOI DALLE VIE E PIAZZE ITALIANE; Lasciamo spazio ai veri martiri della Sicilia.
01/04/2008 10:49:14 - dio mio....
che cazzo parliamo di cultura se nelle mostre a livello internazionale di qualsiasi arte non c'e mai nessuno??? la sicilia artisticamente e culturalmente fa pena...per il resto ho gias spiegato come sia incompatibile un universita in un paese di cavernicoli..
18/12/2008 23:37:10 - Giusaeppe Cavallaro
Son d'accordo dovrebbero scomparire dalle piazze e dalle vie questi usurpatori della storia della Sicilia,ed invece ci troviamo ancora piazze intestate a Umerto l o a quel ladro di cavalli e massone di Giuseppe Garibaldi,difeso da un tale Sgarbi (italiano) che addirittura viene a comandare la citta' di Salemi,e per giunta votato all'unnnimita' da ascari e venduti Siciliani,e con la complicita' pergiunta di ascari siciliani comunisti che ora hanno preso il posto dei vecchi fascisti,in quanto ora sono diventati nazionalisti italiani,e di ascari siciliani venduti a roma,purtroppo ne abbiamo assai,ricordiamoci di questi traditori della patria Siciliana. Antudo.-
14/01/2012 10:23:27 - geri palamara
http://www.youtube.com/watch?v=LjToc34uXaI&feature=player_embe