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ENNA, LA MAFIA PROGETTAVA UN ATTENTATO A BARRAFRANCA
Una talpa informava costantemente gli indagati sull'inchiesta
Redazione
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Caltanissetta, 25 lug. - La Dia di Caltanissetta ha anche scoperto che l'organizzazione mafiosa poteva fare affidamento su informatori all'interno degli organi investigativi che avrebbero rivelato la presenza di microspie e le mosse dei magistrati. «In previsione di un fatto del genere - ha dichiarato il procuratore aggiunto di Caltanissetta Renato Di Natale - avevamo collocato numerose cimici, per cui gli indagati sono riusciti a neutralizzarne solamente alcune».
Un attentato era stato progettato all'appartamento utilizzato dagli investigatori della Dia di Caltanissetta per controllare i movimenti a Barrafranca dell'avvocato Raffaele Bevilacqua, arrestato ieri per associazione mafiosa. Il progetto degli indagati, finiti oggi in carcere, emerge dalle intercettazioni ambientali. L'idea viene accantonata perché l'appartamento è protetto da un sistema d'allarme.
La conversazione avviene fra Raffaele Bevilacqua e Antonino Aleo, che è anche l'autista dell'avvocato e suo uomo di fiducia. In seguito all'indicazione ricevuta da una talpa, che ha indicato la presenza di microspie nello studio di Bevilacqua, poi trovate il 10 gennaio scorso, Bevilacqua commenta insieme ad Aleo la scoperta di un appartamento affittato dalla Dia per seguire le operazioni di osservazione sulla cosca. Aleo propone di danneggiare l'immobile con «una bomba». Ma in questo proposito viene scoraggiato da Bevilacqua il quale osservava che l'appartamento era protetto da sistemi di allarme.
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Articolo inserito
venerdì 25 luglio 2003
alle
1.16
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