Home Page EnnaOnLine
|
| HOME PAGE ENNAONLINE
| contattaci | mappa del
sito |
Vai a "L'Ora Siciliana", giornale di cultura, politica, storia (e controstoria) di Sicilia
|
|
SI DISCUTE A TROINA SUL DISAGIO SOCIALE
Il 18% in Europa è in condizioni di povertà assoluta
Ivan Scinardo
|
Troina (En), 31 mag. - Riflettori puntati su tutte le forme di disagio. Troina diventa per due giorni punto di riferimento delle maggiori organizzazioni che operano sul sociale. In Italia 940.000 famiglie, pari a oltre 3 milioni di individui, vivono in condizioni di povertà assoluta. In tutti i paesi dell’Unione Europea si contano 60 milioni di poveri, pari al 18% della popolazione. Sono questi i dati allarmanti che emergono dall’ultimo documento della commissione europea sul disagio e annunciati in anteprima nazionale dal presidente Giancarlo Rovati della commissione del ministero del Welfare sull’esclusione.
Il contesto in cui sono stati comunicati questi dati allarmanti è il convegno nazionale che si sta tenendo a Troina, in provincia di Enna, presso il centro congressi la Cittadella dell’Oasi. Organizzato dall’Immi, International Mediterranean Management Institute, l’ente del gruppo Oasi che si occupa di formazione, l’incontro vede la partecipazione dei più importanti rappresentanti delle comunità che si occupano di disagio in Italia. Cinque le sessioni parallele al convegno che si conclude nella tarda mattinata di oggi con un documento finale che proporrà la costituzione di un osservatorio territoriale sul sociale. Fra gli interventi degni di nota, durante il primo giorno di lavoro, quello di Ernesto Olivero, fondatore del Sermig, arsenale della pace, fra le associazioni internazionali più impegnate sul fronte del disagio giovanile. Olivero ha dichiarato che da una recente indagine condotta in tutte le regioni d’Italia il 98% dei giovani non ha fiducia nelle istituzioni. L’arsenale della pace con i suoi 1700 progetti di sviluppo nel mondo oggi è un'istituzione di grande valenza internazionale che ha avuto un ruolo determinante nella liberazione degli ostaggi della Basilica della Natività a Betlemme.
Sul fronte del recupero dei tossicodipendenti è stato molto apprezzato l’intervento di Carlo Bozzo della comunità di San Patrignano che proprio quest’anno festeggia i 25 anni di attività per il recupero dei tossicodipendenti. Negli ultimi dieci anni sono morti più ragazzi per "sballi vari", causati dall’uso di droghe diverse, che per tutte le guerre mondiali insieme. «Oggi i giovani - ha dichiarato Bozzo - hanno una percezione diversa di questo fenomeno; si accostano all’uso delle droghe con assoluta normalità, le considerano uno strumento per divertirsi, per fuggire alla noia, ignari delle prospettive disastrose che questo comporta per se e per gli altri. Il problema del tossico è la dipendenza, quindi è fondamentale liberare la persona dalla dipendenza. Sono importanti i percorsi socio-riabilitativi e non risultano assolutamente idonei soltanto i trattamenti farmacologici. La droga - conclude Bozzo - non è una condanna né per l’individuo né per la società».
Il convegno sta affrontando tutte le tematiche legate al disagio mettendo a confronto esperienze diverse. Una grande valenza per il convegno è stata anche la partecipazione in videoconferenza da Rimini di don Oreste Benzi, impossibilitato a partecipare a Troina per il convegno annuale delle comunità Giovanni XXXIII sparse in Italia.
Ha particolarmente colpito l’intervento di Diega Carraretto, presidente dell’associazione Welcome, l’organizzazione che a Padova recupera dalla strada ex prostitute provenienti soprattutto dai paesi dell’Est. «Oggi in Italia - spiega Carraretto - si può comprare una donna al solo costo di tre milioni delle vecchie lire. Il traffico maggiore è dai paesi dell’Est e dall’Africa. Le organizzazioni criminali si sono evolute e si spostano continuamente, scambiandosi le aree geografiche, per eludere i controlli delle forze di polizia. Sul fronte del recupero - spiega - oggi viene applicato poco l’articolo 18 della legge approvata nel 2000 che prevede inserimenti sociali e maggiore tutela per le prostitute che hanno il coraggio di denunciare gli sfruttatori». Nella comunità di Padova dell’associazione Welcome ne sono state recuperate circa un trentina e molte di esse hanno un lavoro.
La connessione esistente fra la famiglia, la scuola, il mercato del lavoro e l’informazione, è stata evidenziata dall’economista Bruno Amoroso dell’università di Roskilde. «Oggi si assiste a un processo di sgretolamento di questi pilastri che provocano squilibri nei rapporti e quindi disagio sociale. La famiglia in particolare - ha dichiarato - ha perso il suo ruolo catalizzante, svuotandosi quindi delle sue funzioni e dei suoi valori». Ha commosso l’intervento di Valentina Valenti, la giovane trentenne di origini messinesi, rimasta paralizzata in tutti gli arti, all’età di 18 anni. Oggi conduce una grande battaglia in favore degli oltre 10.000 disabili gravissimi. «Lo stato - dice Valentina - deve garantire maggiore assistenza attraverso una riforma dei servizi socio-assistenziali che passi attraverso la sinergia dei Ministeri coinvolti».
«In Sicilia - dice Massimo Greco, componente dell’ufficio di gabinetto dell’assessorato regionale al lavoro - anche se con un po’ di ritardo si sono attivate le procedure per una programmazione regionale dei servizi sociali che passa attraverso il recepimento della legge di riforma 328. Fondamentale sarà il ruolo degli enti locali che saranno chiamati nei prossimi giorni a redigere i piani di zona utili a monitorare il disagio sociale per ogni territorio e a garantire i servizi di assistenza necessari».
Il Ministro per le pari opportunità, Stefania Prestigiacomo, ha espresso, attraverso i propri rappresentanti che hanno preso parte al convegno, un vivo apprezzamento per i risultati del corso di formazione dal quale è nata la nuova figura professionale di operatrice sociale urbana, in considerazione del ruolo centrale che la donna ha nelle situazioni di più forte disagio sociale quali l'immigrazione, la tossicodipendenza e le devianze giovanili. Le conclusioni della giornata sono state del Fondatore dell’Oasi di Troina, padre Luigi Ferlauto, che ha speso il suo sacerdozio al servizio dei bambini handicappati. I deboli oggi sono gli emarginati, la società premia soltanto chi produce, mentre si perdono di vista i valori umani. L’Oasi oggi offre una risposta a questo problema, l’integrazione deboli e forti insieme è il motore del progetto Oasi Città Aperta che sta per realizzarsi a Troina con la realizzazione del primo quartiere. «L’uomo - ha concluso padre Ferlauto - può fare fronte a ogni forma di disagio soltanto con la prevenzione. È necessario studiare nuovi sistemi di cura e puntare soprattutto sulla ricerca scientifica. A Troina tutto questo oggi è una realtà».
|
|
Articolo inserito
sabato 31 maggio 2003
alle
11.30
|
I
commenti a quest'articolo (0) |
|
|
|