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MAFIA, INTENSI I RAPPORTI FRA CRISAFULLI E BEVILACQUA
Inquietante un'intercettazione telefonica fra l'onorevole e l'avvocato
Redazione

Enna, 24 lug. - I rapporti tra il presunto boss mafioso di Enna, l'avv. Raffaele Bevilacqua, e il vicepresidente dell'Assemblea regionale siciliana, Vladimiro Crisafulli (Ds) «erano intensi», e soprattutto, «non erano giustificati». È quanto sottolinea il procuratore di Caltanissetta, Francesco Messineo, al termine della conferenza stampa per l'operazione che all'alba di oggi ha portato in carcere sette persone.

Nel blitz è stato anche notificato un avviso di garanzia per mafia a Crisafulli. «Bevilacqua - spiega ancora Messineo - è un soggetto già sotto processo per associazione mafiosa e che si è accreditato, nel corso di questa indagine, come colui che sta compiendo il tentativo di ricostruire la cosca mafiosa all'interno della provincia di Enna».

Agli atti dell'inchiesta ci sarebbe, secondo indiscrezioni, l'intercettazione di una telefonata fatta da Crisafulli a Bevilacqua per concordare un incontro. Bevilacqua farebbe presente di non potersi allontanare perché sottoposto a misure di sicurezza, ma Crisafulli insiste e sottolinea che si sarebbe dovuto discutere di appalti. Il procuratore di Caltanissetta, Francesco Messineo, ha puntualizzato che in base agli elementi finora raccolti non c'erano estremi né per sottoporre a custodia cautelare il Crisafulli né per perquisire il suo ufficio all'Assemblea siciliana.

Per Leoluca Orlando, commentando l'avviso di garanzia per mafia a Vladimiro Crisafulli, «è necessario frenare immediatamente il degrado delle Istituzioni regionali, prima che diventi inarrestabile. E per farlo occorrono atti forti» e, in attesa dei chiarimenti nelle sedi competenti, invita Crisafulli «ad avere il dovere morale e politico di dimettersi da ogni incarico istituzionale che non gli sia stato conferito direttamente dal corpo elettorale».

Il segretario generale della Cgil siciliana, Carmelo Diliberto, dopo avere appreso la notizia dell'avviso di garanzia a Crisafulli, accusato per mafia, «conferma la fiducia del sindacato nell'operato della magistratura». Diliberto chiede anche «di fare presto nelle indagini perché le responsabilità e l'operato di un esponente delle istituzioni non possono essere condizionate da dubbi e incertezze».

Resta invece «incredulo» il segretario regionale dei Ds della Sicilia, Antonello Cracolici, che commenta così l'avviso di garanzia che ha raggiunto questa mattina all'alba il vicepresidente dell'Assemblea regionale siciliana, Vladimiro Crisafulli, accusato di associazione mafiosa: «Sono incredulo - spiega l'esponente della Quercia - intanto per il reato contestato. È una cosa particolarmente grave. È risaputo l'impegno del nostro vicepresidente, soprattutto per la sua provincia (Enna)».



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Articolo inserito giovedì 24 luglio 2003 alle 16.34
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