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I VUCCIDDRATI SUNU MÌGLIU DÔ PANITTUNI
Per Natale rivalutiamo i dolci e le pietanze tipiche siciliane
Angelo Severino

I VUCCIDDRATI SUNU MÌGLIU DÔ PANITTUNI
Per Natale rivalutiamo i dolci e le pietanze tipiche siciliane


Enna, 23 dicembre 2007
- Chiamàtulu Vucciddàtu o Vucciddràtu (cumu facìmu nuàtri a Enna) o Gucciddàtu (cumu fanu a Palermu). Ma, ppi-ffavùri, nun lu chiàmati Buccellato (cumu fanu i Taliàni). U vucciddràtu jè cosa nòscia e stu ddilizziùsu durci natalìzziu lu sapìmu fari sulo nuàtri ccâ ricetta antica dê nosci nanni. Ma oggi u veru vucciddràtu, cumu si facìva na vota, sunu picca a sapìrlu fari e ppicchìssu si vìnnunu durci talianizzàti ca si chiàmanu buccellati.

Al posto dei nordici e italiani panettoni e pandori, i vucciddrata sono squisiti dolci siciliani che hanno un’origine antichissima. È cibo per gli dei, dicevano una volta, da gustare per la sua morbidezza e per il suo prelibato contenuto fatto con fichi scelti che, prima di essere asciugati al sole, sono stati "incannati" (cioè infilzati in spiedi di canne).

Va altresì detto che per quanti in Sicilia vogliono a tutti i costi sulla propria mensa il panettone deve dare la preferenza a quelli "sicilianizzati" preparati dalle aziende pasticcere artigianali e industriali della nostra Terra. Questo per non consumare un prodotto straniero e tipico della cultura continentale.

Occorrerebbe che in Sicilia, a cominciare dalle festività natalizie, si rivalutassero le tradizioni dolciarie e gastronomiche tipicamente isolane, testimonianze validissime e talvolta antiche di millenni. E questo anche per i tanti turisti che, come è risaputo, cercano la "Sicilia in Sicilia". Sarebbe deprimente se non dovessero trovare in un bar o in un ristorante, proprio in questo periodo natalizio, i dolci tipici della nostra tradizione siciliana. Ma sarebbe ancora più irragionevole se a questi turisti si vendessero dolciumi anonimi o, ancora peggio, con nomi italianizzati (vedi buccellati e non vuccidrata).

Consumare sulla nostra tavola natalizia i dolci e le pietanze di tradizione siciliana, diciamolo francamente, senza ombra di dubbio, è una scelta indovinata perché il Popolo Siciliano, la Nazione Siciliana, ha avuto da sempre vocazioni e gusti molto signorili e raffinati. Niente di meglio, perciò, per quanti non vogliono rimanere vittime e strumento del consumismo, particolarmente massificato da martellanti campagne pubblicitarie e omologato nei giorni festivi.



Articolo inserito domenica 23 dicembre 2007 alle 20.52
I commenti a quest'articolo (1)
24/12/2007 18:51:21 - Donato Giordano da Messina.
Caro Direttore , E' la prima volta che mi collego con Voi . Ho approfittato della cortesia di un amico che me ne ha offerto la possibilità- durante una mia gita natalizia a Palermo- xchè sono un simpatizzante FNS. Non conoscevo le qualità del BUCCELLATO e non sapevo che fosse un dolce tipico ed esclusivo siciliano. Riconosco che è di grande attualità l'argomento del rispetto delle nostre tradizioni anche a tavola , xchè in effetti i nostri cibi e soprattutto i dolci tipici siciliani ( non tutti,ovviamente ; ma la maggior parte certamente sì) sono un patrimonio ed una testimonianza di CULTURA ultramillenaria NON SCRITTA, oltre che un supporto alla migliore qualità della vita e del buon gusto. I dolci caratteristi possono servire pure x un grande rilancio del Turismo. Purtroppo temo che in Sicilia questi aspetti della questione siano poco conosciuti dagli addetti ai lavori e dalle "ISTITUZIONI", come dite voi. Colgo l'occasione per chiedere in quali edicole viene venduto, a Messina, il periodico L'ORA SICILIANA. Auguri x il prossimo NATALE e x il nuovo Anno 2008, Nonchè di Buon Lavoro x tutto lo STAFF di ENNA ON LINE !