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NO a un ecumenismo religioso forzato
Perché mai dovremmo abbandonare i simboli e le dottrine di Cristo
Redazione L'Ora Siciliana

Perché mai dovremmo abbandonare i simboli e le dottrine di Cristo
in nome di un forzato ecumenismo con religioni che non ci appartengono?


26 giugno 2014
- La notte di Natale del 1130 Ruggero II, della dinastia normanna degli Altavilla, fu solennemente incoronato nel duomo di Palermo come "1º Re di Sicilia". Solo allora il Popolo Siciliano ebbe la certezza di essere stato definitivamente liberato da una crudele dittatura militare musulmana alla quale da anni era assoggettato. La cosa più spietata era stata quella di dover ubbidire con la forza alla legge di Maometto, di non potere professare pubblicamente la propria religione cristiana e di essere stati persino obbligati alla pratica della circoncisione per i nati da famiglie saracene che, nell'insieme, erano quasi tutte costituite da siciliani sposati ad arabi.

Lo storico palermitano Giovanni Evangelista Di Blasi (1720-1812), volendo spiegare l'indole saracena, così scriveva: «Egli è certo, che Maometto loro legislatore non volle istituire, se non che una nazione guerriera, la quale colle armi alle mani si facesse largo da per tutto, e soggiogasse, vincesse, distruggesse le vicine nazioni. Le leggia dunque dei Saraceni, colle quali regolavano se stessi, e di paesi, che andavano conquistando, esser non poteano, che militari».

Dopo quasi 850 anni dalla loro cacciata dal sud dell'Italia, possiamo ora permettere nuovamente agli estranei musulmani (che siano irregolari o che siano italianati) di "imbacuccarci" fino al punto di farci perdere la nostra originaria entità cristiana? Perché mai dovremmo abbandonare i simboli e le dottrine di Cristo in nome di un forzato ecumenismo con religioni che non ci appartengono? Ben vengano quindi tutte le iniziative mirate, come quella del sindaco di Padova che obbliga i crocefissi nelle scuole e negli uffici, al fine di contrastare ogni tentativo per adombrare la cultura cristiana nelle famiglie siciliane, italiane ed europee.

E fa male Papa Francesco se è favorevole al dialogo tra religioni non cristiane perché non si lamenti poi se, un giorno, la sua chiesa cattolica prenderà tanti sonori schiaffi musulmani e sarà costretta a subire gli stessi atroci tormenti (e con tutti gli interessi maturati nel tempo) che, a sua volta, purtroppo, durante il tempo nell'inquisizione essa ebbe a elargire con abbondante spargimento di sangue in ogni angolo del mondo.

Articolo inserito da Redazione L'Ora Siciliana




Articolo inserito giovedì 26 giugno 2014 alle 18.59
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